Fase 1 e Fase 2 della Bivonesitudine
Ciao a tutti, sono Flavia Di Salvo. Mi sento bivonese a tutti gli effetti nonostante dei miei 33 anni, 18 li abbia vissuti a Pavia (e solo 15 a Bivona). Difatti proprio i miei primi 4 anni di vita li ho trascorsi nel Pavese.
Fase 1: la sofferenza
Da piccola e da ragazzina, ho vissuto di continuo il paesello con sofferenza. Mi mancava la città e ho sempre giurato a me stessa che, una volta maggiorenne, sarei tornata al Nord, a Pavia appunto.
Non posso di certo rinnegare il mio carattere "ribelle" di allora, ma il paesello ha una caratteristica particolare... Lu curtigliu.. E a me quel contesto stava stretto, molto stretto. Non si può minimamente pensare di poter vivere la propria vita con lo stress di poter essere sulla bocca di tutti, a maggior ragione se sei la figlia di...
Ecco, questa era la mia più grande sofferenza, correlata ad una limitata possibilità di vivere la gioventù come si può fare in città. Per esempio nessuna discoteca, se non per gli eventi di natale, capodanno e pasqua. Tra l'altro serate che si concludevano spessissimo con una qualsivoglia rissa. E l'indomani la frase di rito: "sa cu si sciarrià aieri" 😡😭
A tutto questo io mi sono ribellata, e ripensando al passato penso che mi ribellerei ancora e ancora.
Fase 2: la mancanza
Non posso dire di essere pentita della mia scelta, ma crescendo ed essendo più consapevole e attenta alle cose veramente importanti, ci sono momenti in cui la Sicilia, e Bivona, mi mancano come l'aria.
Questo è uno di quei periodi: la Pasqua. In questa parte dell'anno necessito di casa, di famiglia, di "na passiata 'ncapu lu chianu", necessito di sole, quello vero, di aria pulita e dell'odore del mare (per quello so di dovermi spostare da Bivona ma il mare della Sicilia è il migliore del mondo).
Aspettavo la Pasqua del 2020 già da 2 anni, per poter conciliare, in un unico momento dell'anno, diversi momenti importanti per la mia famiglia.
Mi immaginavo già alla processione del venerdì santo, che per me, da ex musicista della banda del paese, è sacra e piena di emozioni.
Ho suonato, infatti, nella banda del maestro Cutrò per 10 anni, dai miei 8 ai 18, quando poi, raggiunta la maggiore età, ho preso la valigia e sono partita per il NordE.
L'obiettivo che adesso mi sono prefissa (raggiunta la maturità dell'età adulta) è quello di poter arrivare alla libertà della Fase 3: la promessa.
Ho fatto una promessa a me stessa, e per fortuna mio marito (Palermitano) mi appoggia: in pensione (se mai ci arriveremo) si ritorna in Sicilia, probabilmente non a Bivona, ma a quel punto Bivona sarà lì, a portata di mano.
Mi auguro che per allora il nostro paesello possa ancora offrire qualcosa.
Io ci voglio credere, voglio credere in quei ragazzi, miei coetanei, che hanno deciso di vivere la Sicilia e di investire nella propria terra nativa!
Per concludere voglio fare un applauso, virtuale, a Bivona e ai suoi cittadini che stanno affrontando questa emergenza sanitaria in modo veramente egregio.
Da Bivonese trapiantata in Lombardia sono veramente orgogliosa del mio paesello.
Ci vediamo presto, più forti di prima!
Un abbraccio virtuale a tutti.
Flavia
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