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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Siciliana di mare aperto, con il cuore al paesello

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" Allontanarsi dalla Sicilia per studio o per lavoro non è mai così semplice. All'inizio non vedi l'ora di andar via, sei entusiasta, hai una voglia matta di incontrare nuova gente, di vivere nuove esperienze e confrontarti con altre realtà! Magari ti realizzerai, troverai ciò che cercavi o ciò che non avresti mai immaginato di trovare, però... Il tuo cuore resterà sempre lì, in quell'isola meravigliosa. In quel posto così legalmente senza regole in cui tutto sembra andare storto, ma si sta bene lo stesso. ” Inconsapevolmente quattro anni fa scrissi questo post, il cui incipit spiega il mio titolo di oggi. Che io sia siciliana è chiaro a tutti. A Firenze chiunque mi conosca magari non ricorda il mio cognome o la mia età, ma sicuramente conosce la mia provenienza. Sì, perché quella la antepongo a tutto. Sono fiera di essere siciliana, sono fiera di essere bivonese. Si tratta un po’ di quell'orgoglio per la propria patria che avevano i greci e che ci

L'attesa del paesello (che non c'aspetta più)

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In questi giorni di auto-isolamento indotto, un'inattesa abbondanza di tempo a nostra totale disposizione ci spinge ad un gesto fondamentale: la  Riflessione .  Si riflette su ogni cosa, un tutto che ruota essenzialmente su 3 temi, i soliti: presente, futuro e passato. Proprio con questo ordine di sequenza o di importanza. Il presente e il futuro per affrontare quello che si sta vivendo e per capire come questo cambierà il nostro domani. Il passato invece per trovare un po' di svago e serenità tra i ricordi che ci fanno stare bene in un momento in cui abbiamo tanto bisogno di fuggire da un'attualità a dir poco surreale. Ed è proprio la parola "Ricordo" che più di tutti stimola il pensiero incentrato sulla terra natale. Le ore di riflessione in questi giorni di libertà sospesa fanno sorgere tanti quesiti, tra cui uno bizzarro:  nel costante piacere vissuto nell'attesa di tornare al paese natio, la sensazione di godimento è dettata maggiormente d

Dai Monti Sicani alle Alpi

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Da buon Judè al Nord, appena mi è stato detto che era stata presa questa iniziativa ho subito pensato di aderire e di rendere partecipe i miei paesani di come si vive lontano dalla terra natia, specie in questo periodo.  Penso che non ci sia bisogno di lunghe presentazioni in quanto la maggior parte di voi mi conosce già e di Genovese a Bivona siamo proprio in pochi. Mi chiamo Salvatore Genovese ho 27 anni e vivo e lavoro in provincia di Torino da circa cinque anni. Sono partito da Bivona con la macchina piena di conserve, qualche cassetta di pesche (perché era Agosto), le tasche quasi vuote ma con la valigia piena di sogni. L'unica certezza era che lasciavo la mia famiglia, gli amici e la terra in cui sono nato e cresciuto.  Vi assicuro che, seppur  la Sicilia non permette a tutti di vivere dignitosamente, è sempre la tua terra. Lasciavo il mio porto sicuro. A dire il vero fin da subito mi sono integrato ma questo non significa che non ho avuto difficoltà, principalm

La Tarantella di lu forasedi

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Chista è l'abballata di lu Jude' forasedi Serbi a farinni na risata ma la cantu in bonafedi E mentri chiddru di lu nordi vidennu lu nostru mari rusica Maestro... Musica ! Finuti li scoli, crisci e un futuru t'à ghiri a circa' Me nannu dicía "cu nesci arrinesci" ma lu tintu è pi cu si nni va E si vo campari famiglia e 'un vo fari lu briganti Arricogliti li striglie e vai a fari l'emigranti Hannu passatu già... Sti 12 anni 11 misi e 24 jorna La cantu pi tutti... ddri latitanti ca a nord si eru a rumpiri li corna Avi anni chi mancu ca lu munnu m'avía a manciari Ma di firriàri sugnu stancu e ora vulissi riturnari Ma pozzu veniri sulu d'estati quannu cca nun si travaglia E pi li festi cumannati scappu nti la me famiglia Ma arrivatu a Porta Palermu e a lu paisi mettu un pedi Accumincia lu me 'Nfernu la tarantella d'u forasedi Pi salutari li parenti mi squaglianu deci uri E 'un m'à scurdari n

Cara Amica ti scrivo

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Cara Bivona, senza che l’avessimo programmato, eccoci qui al punto di partenza. Chi l’avrebbe detto eh, che dopo tutti questi anni saremmo tornate a farci compagnia?  Di certo non io, che sul nostro rapporto ho a volte avuto da ridire. E invece tu, più navigata e paziente di me, hai aspettato fino ad oggi perché fossi io a cercarti.  Come sapevi che sarei tornata? È vero, di questi improvvisi allontanamenti tu hai molta esperienza, eppure mi stupisce la serenità con cui li affronti. Io ne sarei capace? A guardarti ad una così ridotta distanza, e per un periodo più lungo di quello che normalmente mi concedo, sembra che il tempo su di te sia passato in punta di piedi, non lasciando i segni evidenti che mi immaginavo. Dovresti gioirne! È un complimento che pochi alla tua età possono sentirsi rivolgere. Ma se è vero che porti assai bene gli anni che avanzano, ti ho tuttavia ritrovata più quieta e silenziosa di quanto ricordassi, una trasformazione d'altronde giu

Terra Bisbona

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Bivona ora di tutti ti fa chiamari, ‘nti la storia tanti nomi ti ficiru canciari. Di tempi antichi ti ponnu ricurdari a tanti ha datu postu pi abitari. Di la preistoria ancora resti ci sunnu cu un geositu unicu ‘nta lu munnu. Parlu di Pizzo Mondello ca ha statu studiatu speru ca prestu sia cchiù valorizzatu. Jennu ‘ntornu all’annu milli e ddra vicinu esistiva unni si tu n’anticu casalinu, di arabi siciliani fu abitatu già di artisti di l’epuca ricurdatu. Quarche tempu dopu si cumincià a furmari stu paiseddru amatu di tanti chi t’appimu a lassari. Nasceru li primi casi, cu li primi cummenti convivianu tutti ‘nsemmula filici e cuntenti. Sutta lu duminiu di li Chiaramunti si sviluppa stu paisi sutta di stu munti. Chiddra di li Luna fu n’epuca ecceziunali di la Sicilia fusti la prima città ducali. Carlu V ti detti l’onuri di essiri Città, li paisi cu stu titulu nun sunnu tantu assà. Arrivaru li Gesuiti e purtaru la cultu

Primavera Bivonese 2.0

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Grazia Bullara, Milina Lafuria, Santina Mortellaro, Pina Laniura, Lia Perconti, Maria Agliata, la za Mimiddra, Ancilina Lafrisella, Maria Cannella, Edvige Panepinto, la za Nina, Maria Adrignolo (Suor Francesca), la Trizzino, Alessia Lo Scalzo, Lina Spadaro, Giuseppina La Barbera, Norina, Lia Giacchino, Rosalia Navobi, Lia Barbuscia, Roberta Costanza, Marzia Sabella, Cristina Pecoraro, Annarita Franciamore , e ultima non per importanza Rosalia Lo Scalzo (chiedo venia per tutte le donne che ho dimenticato). Tutte DONNE che hanno mantenuto famiglie, intessuto relazioni, gestito, influenzato, creato un ricordo, fatto rumore, plasmato e dato lustro a Bivona – in un modo o nell'altro. Donne che hanno sostenuto l’idea di comunità bivonese e che nel bene e nel male hanno sopra tutto UNITO.  E non donne con le palle – ma DONNE e basta .  Donne del passato o del recente presente che rappresentano fonte di ispirazione per molte di noi che ancora stanno cercando un posto nel mo