Racconto
Buonasera a tutti, prima di iniziare il racconto che mi lega a Bivona , mi presento perch é in molti non mi conoscono. Sono Veneranda e ormai da pi ù di 30 anni vivo al Nord, precisamente tra la provincia di Pavia e quella di Milano. S ono la niputi di chiddu di li bombuli, lu zu Pippineddru Cosenza . Da pi ù di 15 anni sono un’ ostetrica , lavoro in un ospedale di Milano e facennu nasciri addrevi ogni jornu il caro Covid non mi ha lasciata in quarantena, ma, anzi pi ù che mai in corsia, precisamente nelle sale parto con indosso tutti i dispositivi di protezione. Il pensiero di Bivona e della mia bivonesitudine non conosce lockdown: ogni giorno e in pi ù occasioni mi viene naturale pensare in siciliano , a volte mi viene anche spontaneo esprimermi in dialetto. Mi ritrovo a fare esclamazioni tipiche di mio nonno con le mie bimbe, Velia e Viola, scatenando la loro curiosit à , cos ì loro provano a ripetere “ lu gattu avi la cuda ” , “ cutupiddi ” . Anche a lav